Carnavale

Carnavale

Carnevale di Olinda 2011. Foto di Adelaide Ribeiro della “Prefeitura de Olinda“.

 

L'”Entrudo” (entrata della quaresima) è stato il primo festeggiamento associato al carnevale in Brasile, portato dal Portogallo nel XVIII secolo. Nell'”entrudo” si bagnavano i passanti con acqua, aceto o vino e poi si cospargevano di farina o calce ma, anche se è stato più volte proibito, è sparito completamente soltanto all’inizio del XX secolo. Sono reminiscenze di questo gioco, principalmente tra i bambini, il buttarsi acqua con la “bisnaga” (borraccia allungata e sottile) e il lancio di “confete” (coriandoli) e “serpentina” (stelle filante) e, tra i grandi, il “lança perfume”, un solvente spray da sempre vietato.
L”entrudo” era considerato un gioco poco civile e in tanti evitavano di circolare per non essere sporcati, stimolando così l’organizzazione di feste per un pubblico selezionato in locali privati. A partire della metà del XIX secolo si realizzarono i primi veri “bailes de carnaval” (balli di carnevale) in locali pubblici e case di spettacolo, ispirati alle feste in maschera europee. Un po’ alla volta, probabilmente dovuto al caldo, i travestimenti e le maschere si sono molto ridotti. Il ballo di carnevale si è popolarizzato velocemente dappertutto, principalmente nei “clubes”, associazioni sportive con sede propria come il “Clube de Regatas do Flamengo”, “Fluminense Football Club”, “São Paulo Futebol Clube”, “Sport Club Corinthians Paulista”, …
All’inizio del XX secolo nascono i “cordões” o “ranchos”, associati al “Reisado” di Bahia, una tradizione folcloristica che riproduce la camminata dei pastori e pastorelle a Belém. Anche i “cordões” di Rio erano popolari, e hanno reso molto famose le canzonette di carnevale, le cosiddette “marchinhas”, ancora prima della radio. Nel 1899 è stata incisa la prima “marchinha de carnaval”: Ó abre alas. Fino ad allora si cantava di tutto a carnevale, anche l’opera. Le “marchinas” sono canzoni con testo molto semplice e facili da memorizzare, con ritmo scandito dalla percussione.
Le “escolas de samba”, oggi sinonimo del carnevale nel centro-sud del Brasile, sono nate a Rio de Janeiro nelle periferie povere dove la maggioranza della popolazione era nera e di emigrati “nordestinos” (del nordest), con l’obiettivo di diffondere musica e balli della tradizione africana, ed erano quasi sempre represse dalle forza dell’ordine. La prima “escola de samba” è la “Deixa falar” (lascia parlare), diventata poi la “Estácio de Sá” (nome del rione), fondata nel 1928 da Ismael Silva, grande compositore di samba. La scelta della denominazione “escola” (scuola), ispirata alla prossimità della scuola dell’obbligo del quartiere, ha conferito il titolo di “professor” o “mestre” ai musicisti. Nello stesso periodo sono nate “Estação Primeira de Mangueira”, “Portela”, “Unidos da Tijuca”, tuttora in attività. Le sfilate si svolgevano a “Praça Onze” e anche se all’inizio erano molto disorganizzate – si assomigliavano ai “cordões” – sono presto diventate popolari. Un po’ alla volta le “escolas de samba” si sono trasformate in società ricreative la cui principale finalità è competere nelle sfilate di carnevale, e sono state ufficializzate nel 1935. Nel 1952 le “escolas” sono diventate società civile e già negli anni 70 le sfilate sono state spostate nelle principali vie del centro di Rio. Anche a San Paolo si realizzano importanti sfilate, e le principali “escolas” sono “Vai Vai”, “Camisa Verde e Branco”, “Nenê de Vila Matilde” e “Rosas de Ouro”.
Con il consolidamento delle sfilate le “marchinas” hanno lasciato posto al “samba-enredo”, il tema musicale della sfilata.
Nel nordest del paese invece le feste di carnevale sono per strada. A Bahia il trio elétrico, che è un grosso camion equipaggiato con strumenti musicali e alto parlanti, trascina la popolazione cantando e ballando in corteo per le strade della città. A Pernambuco c’è il famoso carnevale di Olinda (di “Ó linda”, che significa che bella), deliziosa cittadina del periodo coloniale portoghese su una collina alla periferia di Recife, la capitale di Pernambuco. Di Recife è il “frevo”, che ha compiuto ufficialmente 100 anni nel 2007. “Frevo” è la corruptela di “ferver” (bollire), probabilmente dovuto all’effervescenza dei festeggiamenti per strada e al ritmo dei balli. Il frevo è musica e danza indivisibili, e favolosi sono gli spettacoli dei blocos de frevo.
Ci sono altre grandi feste di strada a São Luís do Paraitinga, Diamantina, Ouro Preto, Manaus, Fortaleza e Florianópolis, e festeggiamenti per tutto il territorio, ognuno con le sue peculiarità e le sue caratteristiche regionali.
Non ci sono piatti tipici di carnevale… a carnevale si preparano i piatti tipici locali!
Siti ufficiali del carnevale di Rio de JaneiroSão PauloBahiaRecifeOlinda.
Fonti:
• Pesquisas Barsa
• Centro de divulgação científica e cultural da Universidade de São Paulo