A “Sampa”, come la città viene affettuosamente chiamata nell’omonima canzone di canzone di Caetano Veloso, si possono trovare ristoranti di tutte le nazionalità e la cucina raffinata dei grandi chef. La cucina de São Paulo è anche conosciuta come la “civiltà del mais”: piatti come canjica, curau e pamonha vengono consumati tuttora.
Dal XIX secolo, con l’ampliamento delle piantagioni di caffè, è iniziata una grande ondata d’immigrazione tra cui italiana, spagnola, polacca, tedesca, giapponese e libanese, durata fino alla metà del XX secolo. Con il loro arrivo la culinaria si è diversificata, sono stati introdotti prodotti e abitudini che, con il tempo, sono diventati parti integranti della cultura culinaria “paulista”: la pizza e la pasta, la “esfiha” e il “quibe” (libanesi), il “sushi” e il “sashimi” (giapponesi), tra tanti.
Fonte: Biblioteca Virtual do Governo do Estado de São Paulo












Sou arquiteto, nascida no Brasil e meu pai é italiano.